L’8 marzo arriva in libreria in una nuova edizione aggiornata Nina e i diritti delle donne, un libro di cui vi raccontiamo qui il percorso (iniziato nel 2011) e gli importanti traguardi.
La prima edizione, nel 2011
Un po’ di anni fa, ormai, nel primo decennio del nuovo secolo, Sinnos cercava un’autrice che scrivesse per la “nostra” collana di diritto Nomos un libro sui diritti delle donne. Partiti con Lorenzo e la Costituzione nei primi anni ’90, poco dopo la nostra nascita, grazie a Daniela Longo e a Rachele Lo Piano, Nomos aveva parlato di lavoro, economia, partecipazione, diritti umani e dell’infanzia. Era giunto il momento di parlare di donne. E forse, molte e molti di voi, si ricorderanno qualcosa di quegli anni.
Cecilia D’Elia la avevamo conosciuta da tempo, grazie al suo impegno femminista in principio, e poi come Assessora alla Cultura della Provincia di Roma. È stato naturale chiederle un consiglio su chi avrebbe potuto scrivere di donne e diritti: grande felicità nel sentirci dire che lei stessa avrebbe scritto volentieri.
La prima edizione di Nina e i diritti delle donne viene pubblicata da Sinnos nel 2011, con le illustrazioni di Rachele Lo Piano, una delle madri della collana Nomos. E con l’introduzione di Mariella Gramaglia: ci siamo commosse tutte, quando la abbiamo letta.
Il viaggio di Nina
Nina ha viaggiato in questi anni, con diverse ristampe e una nuova edizione nel 2018, perché piccole cose erano cambiate. Di strada Nina ne ha fatta tanta, fino ad arrivare al 2023: mentre ci stavamo ponendo la questione se e come rimettere mano al libro. La storia parte – per raccontare il percorso dei diritti delle donne nel nostro paese – dalla domanda della protagonista a sua madre, sul perché lei sia l’unica ad avere un cognome diverso nella loro famiglia, sui biglietti del traghetto: nel 2022 una sentenza della Corte Costituzionale, la n. 131, ha posto infatti fine all’automatismo dell’attribuzione del cognome del padre, ma manca ancora una legge.
Proprio sul finire del 2023, Paola Cortellesi ci fa un bellissimo regalo, legato al suo film, C’è ancora domani. In una delle interviste rilasciate per l’uscita del film dichiara:
Sono felice se le nuove generazioni lo vedranno. Mentre vedevamo il film abbiamo sbobinato gli atti processuali delle donne vittime di femminicidio, abbiamo letto un sacco di libri. Tra questi Nina e i diritti delle donne, un libro per bambini. Leggendolo ho avuto una illuminazione sul finale. Mia figlia, che aveva otto anni, era incredula che le donne vivessero in condizioni simili. Da una parte la sua reazione mi ha provocato sollievo, dall’altra inquietudine, perché non sapeva niente del passato
Paola Cortellesi, Vanity Fair, ottobre 2023
Tre generazioni al femminile
E con Nina accade proprio questo: attraverso la sua voce e la storia della sua famiglia, con tre generazioni al femminile, Cecilia D’Elia ci offre il racconto di come è cresciuta l’Italia attraverso l’evoluzione dei costumi, delle donne e della società intera: per mostrare ai giovani lettori e lettrici che niente si può dare per scontato e che tanti diritti, che oggi sembrano ovvi, sono in realtà frutto di grandi battaglie avvenute pochi anni fa e che non vanno dimenticate! Soprattutto per non tornare indietro.
Scrive Cecilia D’Elia nella introduzione alla nuova edizione di Nina e i diritti delle donne (edizione cambiata nel formato, e arricchita nelle appendici, con nuove informazioni storiche e normative):
E se le leggi sono cambiate, come questo libro racconta, nella vita e nella cultura, sono ancora tanti i retaggi di una concezione patriarcale in cui donne e uomini inciampano. C’è una cultura del possesso e della sopraffazione che si esprime nella violenza maschile contro le donne. […] Viviamo in un Paese in cui ogni tre giorni muore una donna di femminicidio, cioè perché donna. […] Il cambiamento necessario è innanzitutto culturale: dalla cultura del possesso alla cultura del consenso e del rispetto reciproco. Va affrontato con l’educazione all’affettività e alle differenze, promuovendo il rispetto dell’altro della sua libertà e della sua differenza. A Nina, che nel racconto scopre la storia delle donne della sua famiglia, piace essere femmina e poter immaginare il suo futuro ricco di possibilità. A noi piace pensare che questa lettura possa contribuire a promuovere quel futuro.
8 marzo 2024
Siamo felici di poter avere ancora con noi Nina e i diritti delle donne, in questo 8 marzo 2024. Perché la strada da fare, con intelligenza e entusiasmo, è ancora lunga. I libri come questo sono libri che – se attivati in una classe, in un gruppo di lettura – sono strumenti preziosi per costruire quella cultura del rispetto e della condivisione che è bellissima da raggiungere. Lo sanno molti ragazzi e ragazze, per fortuna. E vi lasciamo con la voce di Mariella Gramaglia, che nella nuova edizione di Nina abbiamo lasciato in chiusura: un passaggio di testimone di una donna contemporanea, il cui impegno è stato sempre indirizzato verso la realizzazione delle donne e dei loro diritti.
Ti sentirai dire che essere giovani all’inizio del terzo millennio è molto dura […] C’è del vero naturalmente, ma non è una legge di natura. Dipende da ciascuno di noi scegliere chi ci governa, orientare lo sviluppo e la tutela dei beni comuni, distribuire la ricchezza in modo da evitare le ingiustizie. E dipende dalle ragazze e dalle donne battersi per la propria libertà e per una società che le rispetti.
Book Pride Milano
Proprio l’8 marzo a Book Pride Milano Nina sarà protagonista di un incontro/formazione dedicato a docenti e formatori/formatrici:
Una nessuna centomila. Femminismo e patriarcato nei libri per ragazzi
Una panoramica sulla proposta editoriale volta a raccontare i diritti (spesso disattesi) delle donne e la necessità di un’alleanza per scardinare stereotipi e paure partendo dalle pagine di Nina e i diritti delle donne (Sinnos) di Cecilia d’Elia e Rachele Lo Piano e I ragazzi possono essere femministi? (Settenove) di Lorenzo Gasparrini e Cristina Portolano. Tra passato e presente si parlerà di storie, generazioni, normative e strumenti per immaginare insieme un futuro possibile e, oggi più che mai, auspicabile.
Con Cecilia d’Elia (autrice, senatrice della Repubblica Italiana), Della Passarelli (Sinnos), Monica Martinelli (Settenove).
Modera Martina Russo (Andersen)