Siamo in partenza per il Women’s Fiction Festival di Matera, in cui paleremo di libri a tema legalità, partendo dal più recente “La Costituzione in tasca”. Quasi in contemporanea si svolgerà Educare alle differenze a Palermo, in cui è coinvolta Francesca Bonafini con Celestiale e ci prepariamo per i primi di Ottobre per il Festival Inquiete di Roma, con due appuntamenti dedicati a Nina e i diritti delle donne e Una ragazza in cima.
È bello essere presenti in questi eventi che hanno come centro le donne. Significa per noi un riconoscimento al nostro lavoro, al nostro progetto editoriale. Che è stato apripista per tanti versi, ma che non vuole fermarsi su sentieri già tracciati. Il libro per ragazzi dovrebbe, per sua costituzione, spostare l’asticella sempre un po’ più in avanti e quindi bisogna farlo anche sul tema del femminile. Il rischio, altrimenti, è quello di un esubero incondizionato su questo tema che potrebbe provocare una assuefazione, e quindi stanchezza.
Dei temi e delle storie delle donne dobbiamo, senz’altro, continuare a parlare, ribaltando e sorprendendo perché non si smetta di riflettere, perché non ci si stanchi ma si rinnovino pensiero e prospettive.
La ribellione, le invenzioni, le grandi scoperte, le imprese epiche, sono una buona strada ma sono anche solo un inizio. Il più facile.
La vera sfida è far sì che determinate idee e stereotipi vengano usati coscienziosamente, se non estirpati, anche nel racconto di tutti i giorni. Perché si cresca e si dia l’opportunità alle bambine e alle ragazze di oggi di essere consapevoli “di non dover inventare la ruota” (sempre grata alla splendida introduzione a Nina e i diritti delle donne, di Mariella Gramaglia) e nello stesso tempo non dare nulla di scontato. Consapevoli di non essere sole. Ci sono le donne adulte, ci sono gli esempi come quello della determinatezza di Henriette D’Angeville che non si pone mai il problema di essere femmina quando decide di scalare il Monte Bianco, ma ci sono anche i compagni di strada: bambini e ragazzi con i quali confrontarsi.
Come accade in Celestiale, nella La compagnia dei Soli per citare un paio di titoli che saranno presenti a Matera e a Palermo nei prossimi giorni. E come accadrà in una delle prossime graphic, D’amore e d’altre tempeste, dove i due protagonisti raccontano il loro innamorarsi, il loro desiderarsi, ciascuno dal suo punto di vista. Senza paure, con estrema limpidezza pur nei rovelli delle incertezze dell’amore.
Ecco quindi che essere presenti in appuntamenti dedicati alla scrittura femminile e alle differenze di genere ci fa sentire orgogliosi. E saremo lì non solo a raccontarci, ma anche a proseguire la nostra ricerca: che questo è il nostro lavoro.