La rivoluzione parte dalle ragazze e dai ragazzi: per questo proviamo, con i libri che pubblichiamo, a dare loro avventure e storie che possano mostrare quanto si possa effettivamente agire per cambiare. E vogliamo condividere con voi una breve riflessione, che speriamo possa essere utile per continuare a impegnarsi per dare “gambe forti” alle nuove generazioni.
Nati per incominciare
Scrive Hanna Arendt in Vita activa (Bompiani, 2001):
Il corso della vita umana diretto verso la morte condurrebbe inevitabilmente ogni essere umano alla rovina e alla distruzione, se non fosse per la facoltà di interromperlo e di iniziare qualcosa di nuovo, una facoltà che è inerente all’azione, e ci ricorda in permanenza che gli uomini, anche se devono morire, non sono nati per morire, ma per incominciare
Proprio questo brano di Arendt viene citato da Carla Benedetti nel bel saggio La letteratura ci salverà dall’estinzione (Einaudi 2021) dove la studiosa ragiona sul ruolo della letteratura, e riflette sulla “parola suscitatrice” che annuncia che il corso delle cose si possa cambiare. È questo che fanno gli adolescenti, i giovani e le giovani che in tutto il mondo si impegnano perché si possa cambiare il disastro ecologico verso il quale stiamo andando:
Chi si sarebbe aspettato che un’azione suscitatrice venisse dagli adolescenti? Cioè da uomini e donne “in formazione” e forse, proprio per questo pronti a reagire, perché vedono e sentono in modo diverso dagli adulti, da una prospettiva dislocata, non ancora standardizzata
L’età della rivoluzione
In una ricerca citata da Il Post qualche mese fa (realizzata nel 2011 da Davis Munroe e Claudia Zeisberger – Demoghraphics: the Ratio Revolution) si cercò di stabilire una formula per capire quando un paese si trovi nella forma perfetta per fare una rivoluzione. Secondo i due studiosi molto ha a che fare con l’età. In estrema sintesi le condizioni adatte a fare una rivoluzione si creano quando la percentuale di popolazione in età compresa tra i 15 e i 29 anni aumenta del 50% in un lasso di tempo di 15 anni e quando ogni 3 persone adulte tra i 30 e i 44 anni ce ne sono 4 che hanno tra i 15 e i 29 anni (nel nostro paese dovremmo essere parecchio preoccupati visto il calo demografico, la chiusura ai giovani e alle giovani che arrivano qui e che potrebbero fare la differenza nel nostro futuro).
E ancora: proprio in questo agosto 2023, la Commissione dell’ONU per i diritti dell’infanzia ha pubblicato il commento 26 , una Guida legale specifica legata al diritto ambientale, frutto di un grande lavoro di ascolto delle giovani generazioni che in tanti paesi stanno denunciando i loro governi per inadempienza contro la tutela dell’ambiente.
La parola suscitatrice
Ma è di “parola suscitatrice” che chi fa libri si occupa e si preoccupa, cercando di dare a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, storie e immagini che possano rendere loro capaci di discernere e soprattutto di sentire che “il corso delle cose si può cambiare”. La ricerca che Sinnos fa va proprio in questa direzione. La facciamo evitando libri “pedagogici”, ma libri che possano suscitare pensiero e immaginazione. Lo facciamo grazie all’ironia, al sovvertimento, ma anche attraverso avventure e storie che possano mostrare quanto si possa effettivamente agire per cambiare.
L’impegno di cambiare e la via da percorrere, nelle storie e non solo
Accade nelle ultime novità Sinnos: in No Borders (Giuliana Facchini, cover di Mara Becchetti) i protagonisti, giovanissimi, si sono presi l’impegno di cambiare Magnolia, la tecnocrazia dove sono nati e cresciuti, andando a cercare non solo semi per ricominciare una vita nuova sulla Terra, ma trovando e mettendosi in relazione con altri ragazzi e ragazze in un mondo che pare ormai finito. Coinvolgendo i grandi, troppo sfiduciati e spaventati per agire.
Esisteranno sempre ragazzi rivoluzionari e ragazze rivoluzionarie perché solo loro sanno mostrarci il domani migliore
Accade nella trasformazione di Giacomo, in Operazione Vanessa (Anna Lavatelli, immagini di Gloria Di Bella) che in una situazione che sembrava tremendamente noiosa, grazie alle relazioni (e sì anche ad un po’ di cotta adolescenziale!), scopre l’amore per lo studio e la ricerca. E insieme a Serena sarà motore di una grande scoperta.
D’altra parte l’età dei nostri partigiani e partigiane era nella maggioranza dei casi giovane età. Ma per restare nella letteratura pensate all’impegno di una donna capace di vedere nei bambini e nelle bambine il motore di un cambiamento: Jella Lepman che dichiara che solo i buoni libri avrebbero potuto crescere nuove generazioni libere e pacifiste.
Fateci cominciare dai bambini per rimettere pian piano in sesto questo mondo completamente sottosopra. Saranno i bambini ad indicare agli adulti la via da percorrere