Cresciamo lettori. Pretendiamo lettura nelle scuole: #ioleggoperché

pubblicato in: Eventi editoria
Grande successo di #ioleggoperché che ha visto in questa seconda edizione 5.636 scuole, più che raddoppiate rispetto allo scorso anno, 1.774 librerie aderenti in tutta Italia in cui acquistare un libro dal 21 al 29 ottobre per potenziare le biblioteche nelle scuole.
È stato consolidato e attivato un circolo virtuoso di cui siamo particolarmente orgogliosi. Ci abbiamo creduto fin dall’inizio con il nostro I libri? Spediamoli a scuola! che nel 2010 ha promosso gemellaggi tra scuole e librerie, per sostenere l’educazione alla lettura nelle scuole, per pretendere spazio e tempo per leggere. E libri, tanti libri, diversi.
Quel piccolo progetto, condiviso con un primo gruppo di editori, librai, esperti di letteratura per ragazzi e nato perché era impossibile soddisfare tutte le richieste che arrivavano per le Biblioteche di Antonio è stato accolto e sostenuto dal gruppo ragazzi di AIE, che tenacemente e con determinazione ha lavorato per renderlo forte e grande. E finalmente è diventato campagna nazionale.
Per promuovere e diffondere la lettura nelle scuole. Non è cosa da poco. Di questo circolo virtuoso hanno beneficiato scuole e librerie, insieme agli editori che per renderlo possibile hanno investito energie e risorse. Perché sì, noi i libri li dobbiamo vendere, e vogliamo che siano i librai a farlo. Che se i libri che scegliamo non vengono comperati, non perché di scarsa qualità ma perché non esistono le condizioni perché siano venduti, noi i libri smettiamo di farli, e se i librai non vendono i nostri libri le librerie chiudono. E allora non potreste più conoscere “L’ignoto ignoto”,come racconta Mark Forsyth, nel suo breve saggio edito da Laterza.
Ma soprattutto il grave rischio è quello di non far crescere pensiero, immaginazione, capacità di riflessione e di scelta.
Tira una brutta aria da un po’, anche nel nostro paese. Qualcuno cerca di cancellare la memoria storica e vorrebbe addirittura celebrare una giornata infausta, quella del 28 ottobre 1922 che vide marciare su Roma i fascisti, armati e violenti, che grazie alle incertezze e alle fragilità di quel momento storico, riuscirono a prendere il potere. Ci vuole conoscenza e consapevolezza, ci vogliono lettura e libri, per contrastare l’ignoranza che è terreno fertile per ideologie pericolose alle democrazie e alla libertà. Ibby Italia insieme alla BILL, Biblioteca della legalità, ha lanciato un appello agli insegnanti perché il 28 ottobre dedichino 15 minuti delle loro lezioni a raccontare la nefandezza di quella Marcia su Roma: #28ottobre1922giornoinfausto.
Abbiamo il dovere, come adulti responsabili, di attivare circoli virtuosi come #ioleggoperché per crescere cittadinanza, consapevole e partecipante. Circoli virtuosi che, come ha dimostrato il successo di #ioleggoperché, sono riconosciuti per il loro valore e la loro necessità.