Rossi contro blu: tra penne a sfera e attualità

Rossi contro Blu è il primo libro di cui Benjamin Leroy è sia autore che illustratore. Ed è, ahimè, un albo molto attuale, visto che parla di guerra, di violenza, ma anche di quanto possa essere stupida e insulsa.  La particolarità di questo libro, pieno di cavalieri, castelli, armature, è anche il modo in cui è stato realizzato, a partire dalla passione per le penne a sfera.

Vi raccontiamo qualcosa di più, anche attraverso video e parole dello stesso autore.

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Un libro che nasce dal disegno

Come racconta lo stesso Benjamin sul suo interessantissimo sito, Rossi contro Blu è un libro che nasce dal disegno. E dal disegno, e dalla tecnica usata, prende vita la storia. Molto spesso gli autori/illustratori, prima di cominciare a scrivere o prima di cominciare a sviluppare un’idea, cominciano a disegnare, esattamente come quando stiamo al telefono e scarabocchiamo qualcosa su un quaderno. Il libro è stato realizzato esattamente con le stesse penne a sfera che teniamo vicino al telefono. Benjamin si è innamorato dell’effetto che quelle penne riescono a dare e ha provato a costruire una storia che sfruttasse al massimo i quattro colori (blu, rosso, verde e nero) in cui quelle penne sono disponibili.Foto Leroy

Quattro penne a sfera

Nell’albo ogni tavola è costruita a strati, ed è poi stata stampata dedicando una lastra con un pantone ad ognuno dei colori, così da avere l’effetto migliore. Quattro penne a sfera si sono trasformate in quattro eserciti, forse in lotta tra di loro, oppure, ed è molto meglio, impegnati in lunghissime sedute di gioco nel bosco.

Ecco il making off di Rossi contro blu in questo video realizzato dall’autore:

Nelle fattezze e nelle caratteristiche dei vari guerrieri che affollano il libro, inoltre, ci sono citazioni e riferimenti nascosti, dai Monthy Python ad Astrid Lindgren. Riuscite a trovarne qualcuna?

Le parole dell’autore

Sul sito di Benjamin Leroy (che per Sinnos è in catalogo come illustratore di Super P, la serie di Susi, Caccia alla tigre dai denti a sciabola e Appuntamento nel bosco) troviamo un interessante articolo dedicato al suo albo, in cui è lo stesso autore a raccontarne la genesi, le caratteristiche e qualche curiosità.

A proposito di Rossi contro blu

Tutto è cominciato con una penna a sfera a quattro colori, che mi guardava dallo scaffale di un negozio. Un attimo dopo la penna era sul mio tavolo da disegno e mentre scarabocchiavo, saltavano fuori tanti cavalieri con il naso grasso, le orecchie flosce e le pance da birra. Cavalieri blu e rossi, e poi castelli e foreste. Insomma, ormai ero lanciatissimo.

Mi è sempre piaciuto tanto disegnare con la penna a sfera. A scuola riempivo di disegni i libri di testo quando le lezioni non mi interessavano.
Si può creare un mondo usando solo quattro colori, blu, rosso, nero e verde? Questa limitazione mi ha stimolato tantissimo e ho cercato di sfruttare tutte le possibilità che avevo.

Mi sono innamorato del blu brillante della penna a sfera, e volevo che nel libro fosse proprio quel blu. Però una macchina da stampa classica non può stampare quel colore, così insieme al designer Kris Demey e agli editori di Gottmer abbiamo cercato di risolvere il problema.

La soluzione è stata stampare con colori Pantone (o colori PMS). Si tratta di colori premiscelati che si possono scegliere a partire da una cartella colori (come il campionario di un negozio di vernici). Il risultato è molto bello, ma per ottenerlo è necessario un bel po’ di lavoro: poiché ogni colore ha la sua lastra di stampa, bisogna sapere esattamente quanto colore deve andare e in quali punti. Con l’aiuto del computer, è necessario separare in ogni disegno le parti colorate diversamente. Per fortuna ne è valsa la pena.

Per la prima volta in questo libro non solo ho realizzato i disegno, ma ho scritto anche la storia.

Mi è sempre piaciuto scrivere: storie, testi di canzoni, post del blog, e poi ho lavorato con Jaap Robben illustrando i suoi testi. Pur intuendo come si costruisce una storia, non me l’ero mai sentita di provarci. Questa volta invece dovevo farlo, anche nel ricordo delle infinite avventure cavalleresche che da bambino inventavo con il mio fratellino in giardino. Non è stato facile, ma alla fine ci sono riuscito e sono particolarmente orgoglioso e felice che Rossi contro Blu sia diventato un libro.

A prima vista, si tratta di una storiella divertente sui cavalieri. Ma c’è anche altro: l’idea che il nemico ci appaia sempre come il cattivo, mentre in realtà non è poi così diverso da noi. Si parla anche di stereotipi di genere. Insomma, penso sia una storia molto attuale.

Lo sapevate?

Rossi contro Blu è pieno di riferimenti a libri e film famosi. Ad esempio, Bruto indossa l’elmo di Sir Bedevere, un personaggio di uno dei miei film preferiti: Monthy Python e il Santo Graal. Il nome Balderik si riferisce a un personaggio della serie Blackadder. «Combattere è per contundenti!» esclama Jorik il cavaliere verde. I fan di Astrid Lindgren riconosceranno immediatamente la parola “botterik” da Ronja la figlia del ladro. A proposito, sapevate che una volta ho recitato nel ruolo di Borkarover nell’omonima commedia per bambini?

Non ho disegnato le immagini con una penna a sfera a quattro colori. Mia moglie, anche lei illustratrice e che condivide con me lo studio, sarebbe impazzita per il rumore che fa quella penna ogni volta che si cambia colore. Così ho fatto un bel rifornimento di normali penne a sfera. Fortunatamente, i colori sono esattamente gli stessi.

L’inchiostro a sfera è molto sensibile alla luce, così ho dovuto scansionare i disegni subito dopo averli fatti per evitare che il colore sbiadisse. Peccato per i disegni originali.

Per gli outfit verdi mi sono ispirato alla mostra fotografica Wilderman di Charles Fréger, che ho visto anni fa al Museo della Foto di Anversa. Sono rimasto molto colpito dagli abiti tradizionali che ha fotografato, dall’estremo Nord al profondo Sud dell’Europa.

I cavalieri di solito non costruivano i loro castelli sulle montagne, questo è un cliché di libri, fumetti e film. Tuttavia, ho pensato che l’immagine dei due castelli sul cocuzzolo della montagna fosse troppo bella per non usarla. I libri illustrati non devono essere per forza realistici, l’importante è che siano d’impatto.

Rossi contro Blu è pieno di elementi che rendono la storia comica. Penso che sia divertente giocarci, come si può vedere nei risguardi.